Incontriamo il cantautore Tony Polito pronto a parlaci della sua musica, del singolo “Vulesse turnà nzieme a te”.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Tony Polito. Parlaci del tuo ultimo singolo, “Vulesse turnà nzieme a te”, di come ha preso forma?
Ho realizzato “Vulesse turnà nzieme a te” durante il Covid-19, supportato dall’amico Ario De Pompeis. Ho sempre parlato d’amore nei miei testi ma, in questa occasione, vorrei dare priorità e voce a chi vorrebbe tornare insieme ad una persona, ad un sentimento ‘finito’.
Come ha avuto inizio questa tua passione per il cantautorato?
Si tratta di una passione del tutto innata. Avevo soltanto sette anni e già canticchiavo, supportato da mio padre, maestro di fisarmonica. L’unica a non essere contenta era mia madre, che preferiva mandarmi presto a letto per poter poi andare a scuola riposato. Ho amato la musica di D’Alessio, Finizio, Nino D’Angelo e non solo.
Tony Polito cosa spera di poter concretizzare in futuro?
Ho un disco pronto ad uscire e spero di poter cantare il più possibile regalando soddisfazione a mio padre. Purtroppo, ad oggi, non è più al mio fianco ma spero di averlo reso felice quando ho preso parte all’accademia di Sanremo, rientrando tra i primi 50 finalisti. Non sono riuscito a regalargli la possibilità di essere ad un mio concerto ma spero di portarci mia madre, una splendida novantenne.