Opera del Vernissage di Adriano Valerio Deandreis
Opera del Vernissage di Adriano Valerio Deandreis

Adriano Valerio Deandreis: troppa nicchia nell’arte

Torniamo in Emilia Romagna in occasione della personale dell’artista Adriano Valerio Deandreis allestita a Gualtieri (RE) fino al 25 agosto 2024 presso il Bar degli artisti ideata dalla associazione Space Art – itinerari artistici, mostra curata da Giuseppe Landini intervento critico della prof.ssa Cristina Boccella e reading poetico della prof.ssa Simonetta Sambiase.

Questa associazione è molto attiva nella diffusione dell’arte e gli artisti promossi sono sempre di alto livello, chi abbiamo oggi? Un artista che come ho visto le sue opere il mio sguardo è stato attratto dalla luce, dal colore, da una semplice ma vivacissima modalità pittorica, non conosco il pittore, ho letto di lui alcune cose che mi fanno pensare bene, però non ne vorrei essere condizionato nell’esprimere le mie impressioni, quindi dimentico tutto, lascio fuori del bar il “motore” sicuro che nessuno toccherà perché e già sono arrivato qua con una vecchia Fiat 500 taroccata, mi raccomando non ditelo in giro, ho già visto un opera dell’artista con una Alfa Romeo verde foglia d’autunno con i fari accesi pronta al mio inseguimento, stavo per dirvi insomma che sono venuto con una 500 e sotto il popò ho un motore di un Porsche 911, gomme di una Balilla, volante del bus, musica a tutto stereo8 e per non passare troppo nell’occhio la 500 è verniciata drippata gnentepopòdimeno che da Jackson Pollock.

Ma veniamo al nostro artista che ha una certa età ma guardando le sue opere non la dimostra perché dipinge senza paura come farebbe un ragazzino, non teme i colori, li sceglie o meglio sono i colori che scelgono lui e lui è ben felice di essere complice delle tonalità, di esse ci sono tutte non ne lascia indietro nessuna, forse del nero ne utilizza poco a parte un gatto nero e qualche cornice dell’altra tonalità degli scacchi non v’è traccia ma noi non importa sulle sue tele c’è l’arcobaleno e a noi va bene perché la sua arte è allegra, vi sentite giù?

Qualcuno vi ha fatto incazzare? Guardate le opere di Adriano Valerio e non ci pensate più, inoltre ritornando al suo lato fanciullesco bisogna però dire che ad un certo momento quest’artista ha come un flash nella sua mente e le sue mani come colpite da un fulmine lasciano quel tratto un po’ naif e cominciando a correre come un matto nel mondo della fantasia, insomma il pittore lascia quel segno incerto e bambinesco per diventare figlio o parente di Klee, Mondrian e pure mezzo Kandinsky, vabbè forse ho esagerato ma tanto Adriano nel momento che dipinge mica lo sa, lui dipinge collocato su un altra dimensione, forse solo quando traccia righe dritte in quel momento è un geometra e un po’ architetto, quindi agisce leggermente dentro uno schema ma solo per poco perché come vi ho detto prima in lui ad un certo punto scatta una molla che lo trasforma, si libera, si scioglie lacci che gli legano le dita e la mente e inizia a vedere forme e colori astratti, amici lettori mentre leggete che ne dite di ascoltare un po’ di musica?

Io vi consiglio intonate a queste opere per esempio Earth, Wind & Fire ma se avete altri gusti fate voi, insomma quest’artista è forte perché lui non lo sa quanto e mentre lavora si diverte così tanto che di tutto quello che gli sta intorno non gliene frega un fico secco, ma badate bene lui sembra naif ma a breve secondo me partirà per la tangente dell’astrattismo, poi ce lo dirà lui che programmi ha, intanto le opere che ha proposto qua al bar degli artisti, a proposito barman si può avere un latte & menta con ghiaccio segnalo al Landini eh! Insomma volevo dire che le scene raccontate da Adriano Valerio, minchia che nome imperiale! Ecco quello che lui rappresenta sulle sue tele sono scene di vita quotidiana di giorno o di notte ma in esse di gente in giro se ne vede poca quasi zero, che sia una scelta ponderata? Voluta? Ragionata?

Io la butto giù così, secondo me nelle sue scene non si vedono persone perché gli piace far vedere il silenzio di un ambiente, ogni luogo rappresentato è protagonista per se stesso e quanto basta, la presenza di genti potrebbe guastare quel momento magico, quel silenzio così sereno, che poi sarebbe come quando vedi il telegiornale e dopo tutte notizie brutte spengi la tv e dici “Ma andate tutti a cagare” insomma l’arte di Adriano Valerio Deandreis sarà pure silenziosa ma è così bella, allegra e colorata. a questo punto avrei dovuto descrivere una sua opera, l’avevo anche scelta e doveva essere quella raffigurata in locandina, ma credo di avere parlato troppo e adesso vorrei far parlare l’artista, gli ho preparato 9 domande e mezza ed è così che mi ha risposto, amici lettori ve lo dico sottovoce questo qua oltre essere un bravo artista è anche uno che ha cuore e non se la tira affatto, quando gli ho proposto le mie domande non mi ha snobbato e le sue risposte rispecchiano la sua anima, Adriano Valerio Deandreis è nato artista, poi il destino di lui ha voluto altro, però nessuno poteva togliergli quello che aveva dentro ed ora con grande umiltà si è presentato in pubblico seduto in mezzo a voi e non come una star su un piedistallo, la sua arte sarà in continua evoluzione, il bello forse inizia adesso e non ha intenzione di fermarsi a guardarsi intorno, la sua arte è il suo mondo e anche il nostro.

L’intervista ad Adriano Valerio Deandreis

Benvenuto sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo” ad Adriano Valerio Deandreis. Ma veramente pensi un giorno di passare all’astrattismo?
Ti dirò…una pittrice di Imperia, cara amica di mia moglie, mi ha ‘predetto’, se così si può dire, osservando i miei dipinti, che con il tempo mi sarei avvicinato all’astrattismo. Non saprei , io sperimento nuove forme, nuovi colori e quando inizio un’opera non so mai la mia mano dove mi porterà… è strano… inspiegabile.

Mi faresti un favore? Quando puoi, faresti le stesse opere di un formato maggiore? Mi dici cosa te lo impedisce?
Ma certo…nulla me lo impedisce…anzi, ti dirò…è un pensiero che ho già avuto.

Sei tipo da caffè o da cappuccino?
Da caffè, indubbiamente, mi carica molto di più!

Hai davanti a te la tela bianca da iniziare, a cosa pensi?
Non penso nulla…inizio. Come diceva Mozart” È tutto qui..” e si toccava le tempie!

Ti piace sporcarti le mani con il colore?
Mi piace da morire, ritorno bambino!

Dipingi qualcosa per fare un dispetto all’intelligenza artificiale, che soggetto faresti?
Riprodurrei le sfumature della mia anima…sono sicuro che non potrebbe mai capire.

Che ne pensi del mondo dell’arte?
Penso che sia un po’ troppo di nicchia e che bisognerebbe che l’arte fosse più accessibile a tutti, non solo agli addetti ai lavori.

Per quale squadra tifi?
Non sono ne un tifoso, né un appassionato di calcio. Seguo solo l’Italia nelle competizioni internazionali.

Ti trovi a cena con un artista celebre (anche del passato) chi vorresti a tavola con te e cosa gli dici?
Mi sarebbe piaciuto andare a cena con il pittore Luca Alinari, lo amo molto. Gli avrei espresso la mia profonda stima perché per me non è stato abbastanza valorizzato.

Il tuo sogno nel cassetto?
Ricordare in quale cassetto ho messo il mio sogno!

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