Queen Elisabeth vista da MaMo
Queen Elisabeth vista da MaMo

Venezia81, arriva anche l’arte di MaMo

Il quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”, anche quest’anno segue la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, e per l’occasione, da uno sguardo ai collaterali parlando d’arte… in questo caso di MaMo.

Massimiliano Donnari in arte MaMo proviene da un’ultima personale a Londra con l’Istituto nazionale di cultura che, dalla House of Lord è passata per gli Spring Studios, stazionando poi al 50esimo piano del One Canada Square. Una corale che ha descritto le sue evoluzioni materiche; in parallelo attestati di stima giunti anche da un sempre più fidelizzato star system internazionale.

Ma è stato un fuori Biennale ora ad ospitare fino al 30 agosto le sue opere, presso la mostra “James Castelli, Art & Design International” nell’ex chiesa lagunare di San Leonardo. L’artista umbro – già noto per le sue creazioni pop come le bottiglie di champagne Don Perignon e la sciabolata “Luxury brand” alla pompa Agip dalla quale escono diamanti al posto del greggio – si cimenta in una serie di Queen Elizabeth che sono cavallo di battaglia sin dai tempi dei suoi esordi nel campo pittorico. Sequela di Regine colorate che richiamano ad uno stile newyorkese anni ’80, omaggio ad una delle donne più iconiche del XX Secolo.

Consacrato di recente anche da Forbes, quale raro esempio di imprenditore poi sbocciato artista, MaMo proprio sulle pagine del prestigioso magazine alla soglia dei 7 anni di “metamorfosi” afferma: “Forse una sopita consapevolezza artistica che, latente e soffocata dai miei sempre più crescenti impegni aziendali, circa 7 anni fa, ormai esacerbata da un demone non più contenibile, esplose. E, collateralmente alla mia consapevolezza, chi ebbe la “fortuita fortuna” di vedermi aborigeno artista all’opera, mi convinse ancor di più che dietro quel neonato artista ci sarebbe poi stata una fervida escalation materica e mediatica“.

E sull’imprenditore che coabita con l’artista Donnari spiega: “Non ho consapevolezza di quando realmente ciò sia maturato in me, se sin dalla nascita come uomo o dalla mia “seconda vita” d’Art Player; di certo però vi è una coabitazione in questo “attico umorale” di due persone distinte e conniventi: l’imprenditore Massimiliano, lanciato e consapevole e l’art player MaMo, che permise e permette di notte come di giorno, la creazione e l’evoluzione del proprio mondo, in continua sperimentazione, anche materica! Credo infatti che la mia prima personale racconti tanto di ciò: Incoscienza dell’essere!“.

Il prossimo obiettovo è MaMo al MoMa? Chissà!

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