Christian Vit

Christian Vit: faccio il prof in Gabriel’s Rapture

Oggi incontriamo il giovane Christian Vit: attore di bell’aspetto e talentuoso, tra i protagonisti del film TV “Gabriel’s Rapture”.

Insieme a lui, gli attori Giulio Berruti e Melanie Zanetti. Una pellicola – tratta da una trilogia di libri best seller scritti da Sylvan Reynardi – in cui Christian interpreta il professor Giuseppe Pacciani, docente esperto di Dante.

Inoltre, Christian sara’ protagonista di un cortometraggio dal titolo “The Bench” scritto e diretto da Rawaa Barnes: il film narra la storia di un attore Italiano che arriva a Londra per un provino il giorno in cui l’intera città viene messa in lockdown.

Benvenuto a Christian Vit su La Gazzetta dello Spettacolo. Raccontaci di te: quando hai iniziato a recitare e deciso di fare l’attore? 

Da ragazzino ho avuto l’occasione di fare alcune esperienze recitative a scuola che mi hanno incuriosito e divertito molto.  Ma è stato solo durante il periodo universitario a Milano che ho iniziato ad esplorare la cosa in maniera più approfondita. Per pagarmi gli studi facevo dei lavori di moda, da lì poi sono passato alle pubblicità ed è capitato anche qualche lavoro cinematografico. Spinto dalla curiosità e dalla passione che queste esperienze mi avevano trasmesso, decisi di iscrivermi al mio primo corso di dizione e recitazione. Questa passione per la carriera artistica ha iniziato così a crescere sempre di più dentro di me  fino al punto in cui, conseguita la laurea, mi sono trovato ad un vero e proprio bivio: se intraprendere una carriera di tipo “tradizionale” o altrimenti seguire questa “fiamma” che si stava facendo sempre più viva dentro di me.

Decisi allora di prendere del tempo, era l’inizio dell’estate e tramite l’università trovai uno stage di circa 3 mesi presso la Camera di Commercio Italiana a Vancouver. All’epoca non lo sapevo ma a Vancouver si girano moltissimi film e praticamente ogni giorno, prima di arrivare in ufficio, mi ritrovavo a  passare (sempre più affascinato)  tra le locations in cui stavano filmando. Tutto questo non faceva che aumentare ovviamente la mia propensione artistica sempre di più. 

Rientrato in Italia, feci un colloquio e venni assunto a tempo indeterminato in una prestigiosa multinazionale. Tutto filò liscio per i primi mesi ma poi mi accorsi di sentirmi letteralmente un pesce fuor d’acqua e soprattutto di non essere felice. Sentivo un grande vuoto dentro di me.  La cosa non andò avanti per molto, sentivo chiaramente quello che dovevo fare e dopo aver condiviso le mie idee con la mia famiglia, rassegnai le dimissioni in azienda e partii per Roma per dedicarmi totalmente alla recitazione e diventare un attore professionista.

Puoi parlarci di “Gabriel’s Rapture” ? 

“Gabriel’s Rapture” è il secondo capitolo di una trilogia di film girati dalla regista Tosca Musk e  tratta dai libri best sellers di Sylvain Reynard: Gabriel’s Inferno, Gabriel’s Rapture e Gabriel’s Redemption. 

In questo film io vesto i panni di Giuseppe Pacciani, un professore universitario esperto in Dante e che si pone decisamente in modo antagonistico nei confronti del professor Gabriel Emerson interpretato da Giulio Berruti.

Alcune delle mie scene sono state girate all’interno della Galleria degli Uffizi a Firenze che per via del COVID erano ancora chiuse al pubblico. E’ stata un’esperienza veramente unica.

Il film è in uscita il 24 Novembre  e l’anno prossimo sono previste le riprese del terzo e ultimo capitolo della trilogia, in cui sarà presente anche il mio personaggio.

Puoi parlarci anche “The Bench” di cui sei protagonista?

L’idea di “The bench” è nata durante il periodo di lockdown, il mio caro amico e co-produttore del cortometraggio Ali Matar mi parlò del progetto durante una “passeggiata a debita distanza” al parco di St James a Londra. Mi entusiasmai subito alla storia, scambiammo qualche idea e dopo pochi giorni la prima bozza di sceneggiatura era già stata scritta da Rawaa Barnes che è sceneggiatrice, regista e co-produttrice del progetto.

Le riprese sono state fatte subito dopo il lockdown e se ci ripenso, dall’idea del progetto alla sua creazione è stato davvero tutto molto rapido. Ci tengo a sottolineare che non è un film sul COVID, la situazione della pandemia fa prevalentemente da sfondo alla storia. Giovanni Marinelli, attore italiano,  arriva a Londra per fare un provino quando improvvisamente l’intera città va in lockdown. Questa circostanza  lo portera’ a fare un incontro molto speciale.

Il film è stato da poco completato e sta già ricevendo un ottimo riscontro ai festival a cui sta partecipando. 

Sogno nel cassetto?

Devo dire che il mio sogno l’ho già tirato fuori dal cassetto nel momento in cui ho preso la decisione di diventare attore e sto avendo la grande fortuna di svilupparlo ed adattarlo alla vita reale giorno dopo giorno.

Data l’imprevedibilità che comporta essere un artista, spero che questo sogno mi porti a consolidare sempre di più il mio nome come attore a livello internazionale attraverso l’interpretazione di ruoli entusiasmanti  e la partecipazioni a  produzioni di alto livello.

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