Lorenzo Flaherty
Lorenzo Flaherty

Lorenzo Flaherty: la mia esperienza su grande e piccolo schermo

Maria Cuono, docente di materie letterarie, giornalista e scrittrice intervista per il quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo” Lorenzo Flaherty

Lorenzo Flaherty, il noto attore italiano si affaccerà nuovamente nel mondo del teatro con gli spettacoli diretti da Francesco Branchetti.

Parlaci della tua prima esperienza al cinema, nel film diretto da Lamberto Bava, con David Edwin Knight, Nancy Brilli, Coralina Cataldi-Tassoni, Bobby Rhodes, Asia Argento, Virginia Bryant. Che ruolo rivestivi?
Me lo ricordo benissimo come se fosse ieri, era un film moderno dal punto di vista degli effetti speciali mi ricordo che venivo quasi subito trasformato in demone. Quello che mi resta in mente di quel film sono le ore al trucco e le ore che ci volevano anche per toglierlo il trucco e per essere pronto la mattina successiva per rimettere lo stesso trucco e passavo circa un’ora, un’ora e mezza al trucco. È stata una bella esperienza, in un certo senso è stato un modo, un rompere il ghiaccio con quello che poi ho sempre trovato affascinante e cioè il rapporto con il trucco. Tra l’altro c’erano degli effetti speciali straordinari curati da un bravissimo Stivaletti, ed è stata un’esperienza interessante sotto questo punto di vista.

Chi era Paolo De Nardis in Pazzo d’amore?
Paolo De Nardis era un imprenditore scaltro molto sicuro di se, ambizioso che viene coinvolto poi in questa storia d’amore che coinvolge Luciano Caldore e Laura Chiatti che sono i due ragazzi che si innamorano all’interno di questa bellissima storia.

Lorenzo Flaherty - Bianco e Nero

Che ricordo hai di Vacanze sulla neve, il film diretto da Mariano Laurenti?
È un bellissimo ricordo di una bellissima esperienza con il regista Mariano Laurenti, un regista molto bravo e una bravissima persona, una persona perbene e con il quale avevo già lavorato, mi ricordo una scena molto bella tra me e Marisa Merlini dove non si smetteva di ridere, io ero una sorta di giocatore d’azzardo e lei aveva capito la tecnica che adottavo ed allora c’era tutto un gioco di sguardi bello che rendeva molto a livello di commedia insomma è stato un bel ricordo, mi ricordo queste bellissime scene con Marisa.

Parliamo di televisione, hai preso parte a numerose fiction. A quale ti senti più legato sia per la trama che per il personaggio da te interpretato?
Si tantissime fiction e tutte con dei personaggi che mi sono rimasti impressi, a me sono piaciuti tutti i personaggi che ho fatto probabilmente quello che forse mi è rimasto più impresso è stato quello di Giovanni Borghi Mister Ignis perché rappresentava un personaggio che con grande generosità ha saputo dare un grande contributo all’industria italiana ed è un personaggio che si era fatto dal nulla, aveva lasciato Milano durante il periodo della seconda guerra mondiale si era trasferito in un paesino vicino Varese a Comerio per portare avanti il suo sogno che all’epoca erano i fornelli elettrici i fornellet come li chiamava lui ma che dopo è stato sicuramente un illuminato, uno di quei personaggi con una grande visione che gli ha permesso di creare quello che era il suo sogno, una grande industria con un numero elevatissimo di operai non soltanto al nord ma aprendone una seconda importante anche al sud, a Napoli. Un grandissimo personaggio, un bellissimo personaggio, che sicuramente potrebbe risultare insieme a tanti altri un personaggio di riferimento e ce ne sono stati tanti a partire dalla seconda guerra mondiale fino al boom economico italiano cioè il miracolo italiano fatto da questi grandissimi personaggi che andrebbero in qualche modo anche studiati a scuola.

Hai avuto il grande privilegio di lavorare accanto a Lorella Cuccarini, in Piazza di Spagna e in Amiche. Che cosa ti accomunava ai tuoi personaggi?
Piazza di Spagna forse la prima miniserie di canale cinque, regia di Florestano Vancini, musiche di Ennio Morricone cioè una poesia che si tramutava in realtà attraverso una miniserie con un cast incredibile, gli attori molto bravi ed affermati ed io e Lorella facevamo parte di questo cast con due bellissimi personaggi che credevano nell’amore ed hanno creduto nell’amore fino all’ultimo, superando tutti gli ostacoli, le ipocrisie che potevano essere dettate da delle contraddizioni sociali, due bellissimi personaggi. Lorella poi l’ho ritrovata anche su Amiche… ho sempre avuto un’idea molto precisa di Lorella e cioè una grandissima professionista.

Lorenzo Flaherty

Com’è stato lavorare accanto a Barbara Livi in Incantesimo 5?
Con Barbara è stata una bellissima esperienza perché avevamo una responsabilità da portare avanti, io venivo da Distretto di polizia che aveva avuto un grande successo e Incantesimo rappresentava un altro tipo di pubblico, un pubblico prettamente femminile e con Barbara e ovviamente assieme a tutti gli altri del cast a partire dalla bravissima Paola Pitagora in qualche modo sentivamo, dato che ogni anno cambiavano i protagonisti, la responsabilità di questa straordinaria esperienza di lavoro con due troupe vere e di un grande lavoro; diciamo che abbiamo sposato questo grandissimo impegno di questa esperienza molto importante perché ha contribuito sicuramente anche ad un nostro arricchimento a livello proprio di mestieranti.

Hai partecipato come concorrente ai programmi televisivi, Ballando con le stelle e Grande Fratello VIP. Quanto è stato importante per te? Raccontaci.
Ballando con le stelle… ogni anno Milly Carlucci cercava di coinvolgermi ma io non mi sentivo sicuro probabilmente perché non avendo mai avuto esperienze come ballerino mi trovavo un po’ in difficoltà a dire di si, però un anno accettai e mi porto dietro un bellissimo ricordo di Ballando con le stelle, una produzione straordinaria, un lavoro fantastico e sono riuscito a capire molto meglio il ballo, mi ci sono appassionato non solo per quel periodo ma anche dopo ed è stata un’esperienza fantastica veramente! Ed era bella la sensazione di prepararsi su più balli e poi vivere il sabato sera perché era il sabato sera della diretta di rai uno che ti fa sempre vivere dei brividi particolari, anche a chi può avere avuto tante esperienze di lavoro come me, devo dire che è un’esperienza straordinaria. Per quanto riguarda il Grande Fratello Vip è stata un’esperienza diversa da tutte le altre per il fatto di estraniarsi in una realtà in cui davvero non si riusciva a comunicare con l’esterno se non durante la puntata e avere la possibilità di ricevere qualche notizia… però è stato curioso condividere lo spazio con persone anche che non si conoscevano e una sfida vinta per quanto mi riguarda, una sfida con me stesso che era quella di resistere all’interno di un programma così difficile perché per uno come me che ha un grande senso di libertà mettere in un cassetto per un periodo la propria vita e all’inizio credevo fosse impossibile, invece è stata una sfida vinta e ne vado fiero.

Lorenzo Flaherty quando ha debuttato per la prima volta in teatro?
Nel novantatré se non sbaglio con uno spettacolo che aveva preso spunto da un lavoro di Peter Bogdanovich che era L’ultimo spettacolo in realtà piuttosto cambiato rispetto al film e quella è stata la mia prima esperienza a livello teatrale. Al teatro sin da quel periodo avrei voluto dare più continuità ma poi sono subito stato coinvolto dalla fiction e in quegli anni non ho avuto più la possibilità di riprenderlo se non fino a poco tempo fa.

Che cosa rappresenta per te il teatro?
Adesso che lo sto vivendo in maniera più intensa rappresenta un grande viaggio per me, una grande esperienza come può esserlo stata quella della fiction… la realtà di vivere il palcoscenico attraverso un personaggio, avendo la possibilità di vedere il pubblico, sentirlo lì presente sicuramente contribuisce a dare delle emozioni che da tempo non provavo e questo è molto importante per me perché è come entrarci di nuovo in punta di piedi pian pianino in qualche modo di formare un Lorenzo nella sua versione di attore legato al teatro insomma. È un grande viaggio che sto facendo con me stesso e mi piace molto.

Presto ti rivedremo calcare i palcoscenici d’Italia, con gli spettacoli diretti da Francesco Branchetti. Parliamone.
Sono molto contento del lavoro che stiamo facendo con Francesco perché abbiamo tantissimi, veramente tantissimi punti in comune, sono stimolato da queste esperienze che poi sono anche due esperienze diverse , si parte da uno spettacolo come Il Visitatore che indubbiamente è uno spettacolo molto impegnativo dove io però mi lascio totalmente guidare dai consigli di Francesco e poi abbiamo l’altro L’onorevole, il poeta e la signora che invece è pura commedia e che mi fa sorridere tutte le volte che ci penso perché immagino una grande complicità con Francesco che ne è il regista ma anche attore nello spettacolo per cui sono contento di vivere le due facce della medaglia perché credo che poi alla fine sarà per me un arricchimento molto importante.

Lascia un commento