Margot Sikabonyi: non puoi scappare dal teatro!
Quattro chiacchiere con Margot Sikabonyi su tutto quello che è il mondo televisione, teatro… ed oggi anche quello letterario.
Amatissima sin dai tempi di “Un Medico in Famiglia”, nei panni di Maria Martini, incontriamo Margot Sikabonyi pronta a parlarci del suo ultimo libro, edito per Cairo, “Lara vuole essere felice”. Attrice, scrittrice e mamma felice, con un progetto da presentarci, in futuro, e un ‘possibile’, nel caso in cui le fosse richiesto, ritorno ad “Un Medico in Famiglia”, una fiction che tutti noi amiamo.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Margot Sikabonyi. Parliamo subito del tuo libro, “Lara vuole essere felice”, presentato a Roma i primi di dicembre. Cosa puoi dirci a riguardo?
Un momento di condivisione bellissimo, quello della presentazione, perché Lino Banfi mi ha benedetto con la sua visita e lo stesso vale per un amico senegalese, nato in Italia, a cui ho chiesto di presentare il libro per portare fuori l’argomento principale. Il mio libro è per tutti coloro che hanno vissuto una frattura e poi ne hanno tratto fuori un reale cambiamento, una certa ‘luce’.
A tal proposito, cosa ha fatto sì che potessi realizzare questo libro, questa lettura da ‘regalare’ a tutti noi?
Posso intanto dirti che è stata una vera fortuna il poter incontrare Rossella Biancardi, che lavora per Cairo, e che mi ha concesso di realizzare qualcosa di mio, di profondo. Ho raccontato il viaggio degli ultimi anni, quello di una donna che affronta una separazione che porta poi ad una trasformazione. La ricerca di un’identità, l’essere scollegati dalla propria persona, per poi arrivare ad alcuni spiragli di luce. Le presentazioni di questi giorni mi stanno regalando tanto, così come il sentirmi dire che questa lettura aiuta tante altre persone, le rende meno sole.
Un continuo confronto, un modo per capire se la strada che stai perseguendo è quella giusta…
Credo ci sia tanto potere nel condividere il dolore, nel portare, a mio modo, la vulnerabilità che mi caratterizza creando unione tramite l’arte.
Scrivere rappresenta un modo per essere vicina al tuo pubblico, a chiunque vorrà leggerti…
Sicuramente! Ma, più di tutto, rappresenta un modo per essere vicina a me stessa.
Appassionata non solo di scrittura ma anche di Yoga…
Si, lo yoga ha rappresentato una chiave, qualcosa che mi aiuta ad aprire ogni porta. Qualcosa di fermo, di fondamentale, nella mia vita. Una forma terapeutica enorme che mi ha insegnato a stare in silenzio con me stessa, in un silenzio profondo, che mi riconnette al presente. È lì che trovo tutte le risposte.
Qualcosa che tutti noi dovremmo poter fare…
Esatto! Studiamo tanto, specie a scuola, ma ignoriamo la reale conoscenza di noi stessi, qualcosa di fondamentale per poter poi affrontare la vita.
Ti ricordiamo in “Un Medico in Famiglia”, sin dalla prima stagione, nei panni di Maria Martini, primissima figlia dell’amato Dottor Lele, impersonato da Giulio Scarpati. Quanto sei cambiata da allora e quali consapevolezze porti con te?
Sono maturata tanto e sono successe tante cose ma, come tutti i viaggi, lo scopo è poter tornare all’origine con tutto ciò che hai appreso. Sono sempre molto vicina a quella ragazza, che comunque vive dentro di me, ma oggi sono molto più completa, piena.
Cosa manca a questo tuo percorso, Margot Sikabonyi?
Manca tantissimo! Continuo a sentirmi costantemente a scuola e continuo ad apprendere in maniera sempre più profonda. Sarei di certo felice di riprendere il mio lavoro da attrice in piena forma, realizzando ancora tanti libri, approfondendo sempre più questo concetto del presente, di una maggiore consapevolezza.
Qualche anno fa ho avuto modo di incontrarti in occasione di uno spettacolo teatrale brillantemente realizzato, “Costellazioni”, in cui abilmente hai regalato buone sensazioni al pubblico. Cosa ti lega alle tavole del palcoscenico, alla magia che si viene a creare, di sera in sera?
Sono molto grata al teatro che mi ha regalato un percorso artistico bellissimo! Presto, tra l’altro, tornerò con un mio progetto da regista, un testo di Erri De Luca. Un posto magico e vero, che amo molto, a cui non vedo l’ora di tornare. Dal teatro non puoi scappare!
Cosa ti ha regalato, sin dagli esordi, il contatto con il pubblico?
Alti e bassi, tra aperture e chiusure, tutto dipendente da un mio stato di consapevolezza o meno. Oggi se mi fermano in strada e mi dicono che hanno studiato medicina perché la mia Maria è da sempre nei loro cuori ne sono più che felice.
Le vicende dei Martini sono state ‘casa’ per tutti noi italiani. È di qualche mese fa il video di Lino Banfi in visita a Cinecittà proprio davanti la villetta Martini. Ripeteresti tale esperienza?
Lo rifarei sicuramente, certa di non essere l’unica! I fan non desiderano altro.
Cosa ti ha regalato la maternità, quali consapevolezze?
Da madre ho cercato di regalare ai miei figli tutta la perfezione possibile, per poi rendermi conto di dover regalare loro qualcosa di differente, una verità assoluta, accettando le mie imperfezioni così come le loro.
Che periodo stai vivendo?
Sto vivendo un periodo di rinascita, di costruzione.
Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
La scorsa estate ho preso parte ad un film che dovrebbe uscire proprio nel 2025.
Come sarà il tuo Natale, Margot Sikabonyi?
Sarà un Natale semplice, in ascolto, pieno di verità, di presenza, a cuore aperto, e soprattutto in Famiglia.