La neve in fondo al mare di Matteo Bussola

La neve in fondo al mare, di Matteo Bussola

È uscito il 25 giugno, il romanzo di Matteo Bussola dal titolo “La neve in fondo al mare” (Einaudi, pag. 192).

L’autore, come suddetto, Matteo Bussola, è un fumettista e romanziere. Il libro mette a fuoco un tema delicato e molto sentito nella società odierna. Si tratta della scoperta di un genitore che, inaspettatamente, scopre la tristezza del figlio. Il ragazzo ha sedici anni, troppo pochi, secondo il suo parere, per incorrere in uno stato psichico associato di solito alle responsabilità della vita.

IL LIBRO E’ DISPONIBILE QUI

Il tema del libro conduce direttamente a una riflessione sull’esistenza. Quante possibilità ci possono essere di trovare la neve in fondo al mare? Eppure la neve (il mal di vivere) c’è; contro ogni logica fisica essa è laggiù, con il suo fragore disperato.

Un nodo del nostro tempo
La fragilità adolescenziale Matteo Bussola la pone come nodo del nostro tempo. Nella sua scrittura descrive il tentativo di un genitore che cerca di mostrarsi forte, di essere una guida per condurre il dolore di un figlio verso un luogo dove liberarsene. È un racconto forgiato con una scrittura dai toni schietti, delicati, toccanti. I momenti di cupezza, di cieli di piombo e temporali emotivi nel quale incorre il padre sono temperati sempre da un contrappeso luminoso: la sua stessa figura trova comunque l’energia per brillare come una stella cometa che indica la strada. È arduo accettare la verità su chi si ama; lo si è messo al mondo affinché viva giorni di sole non giorni da solo.

Storie di adolescenti
Matteo Bussola presenta la coppia padre e figlio, dentro una stanza. Sono l’uno di fronte all’altro, si osservano. Si somigliano. Il posto è un reparto di neuropsichiatria infantile, sono vicini come mai lo sono stati. Nel corridoio si sentono voci basse, come si fosse in chiesa. Sono quelle di altri ragazzi, ragazze, madri, padri. Sono famiglie incapaci di classificare il loro dolore, il loro tormento che ingombra l’esistenza.
Le tipologie degli adolescenti che hanno trovato una casa momentanea in quel reparto sono varie: chi si fa male, chi rifiuta il cibo, chi vive l’estenuante fatica di crescere. Madri e padri sono spaesati, a volte i loro occhi sono fessure che scrutano un futuro incerto. Tutti si sentono condannati a condividere una stessa ferita, una sensazione di fallimento. Lo scrittore propone un pugno di personaggi che non faranno fatica a restare impressi nella mente dei lettori.

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