Walter Ricci. Foto da Facebook
Walter Ricci. Foto da Facebook

Walter Ricci: sul palco i miei pregi ed i miei difetti

Aspettando il live, quattro chiacchiere con Walter Ricci

Cresce l’attesa per il concerto tutto partenopeo di Walter Ricci, classe 1989, che ascolta e vive la musica in tutte le sue declinazioni.

Una spensierata intervista per raccontare quello che è il suo percorso, i suoi gusti musicali e soprattutto quello che vuole regalare al pubblico durante i live.

Benvenuto sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo” a Walter Ricci. Nasci nella musica, vivi nella musica ed oggi cos’è la musica per te?
La mia vita è legata alla musica sin dai primi giorni della mia esistenza perché mio padre ha avuto uno studio di registrazione nel quale sono cresciuto e quindi senza accorgermene, senza scegliere la musica è diventata parte di me, ed oggi, come per ogni artista, dividerei le sfere: quella musica intesa come arte, che per me è la ricchezza della mia vita con ciò che mi apporta e invece sotto l’aspetto professionale è come per tutti gioia e dolori.

Influenze musicali che vanno dallo swing al bebop sino al contemporary jazz: cosa ascolta Walter Ricci oltre se stesso?
Io ascolto me stesso in fase creativa (tantissimo), sia che sia di creating che di arrangiamento e mi ascolto tante di quelle volte che potrei ottenere un disco di platino da solo (ndr ride). Poi smetto di ascoltarmi totalmente quando un mio brano viene rilasciato.
Quello che ascolto in auto o la mattina è il super classico napoletano di fine ‘800 e inizio ‘900, passando per il jazz, passando per il rock e tutto quello che è la musica folkloristica anche dell’Est. Sono abbastanza curioso ed ascolto di tutto.

Hai avuto la possibilità di duettare con i più grandi musicisti del mondo. Il duetto che ti è rimasto più impresso e perché?
C’è un momento in cui non ho avuto la fortuna di essere ripreso, quando ho partecipato al Mon Competition di Los Angeles, ho cantato un brano con Alby Hancock al pianoforte, in un momento di jam session e ricordo di aver cantato “The Days of Wine and Roses” ed ho sentito qualcosa di incredibile che mi ha fatto capire ancora di più che volevo fare il musicista ed il cantante.
Quando ho duettato con cantanti forti e bravi come Mario Biondi, Karima, con Michael Buble e da un nuovo artista mi aspetto sempre di imparare tantissimo e so che devo ancora scoprire tanti mondi di altri artisti oltre al mio.

Il mondo dei social spinge tanto un artista a fare sempre di più. Come vivi questo aspetto del tuo lavoro?
Cerco di andare con il flow, senza concentrarmi troppo o studiare per rilasciare brani sui social. Ultimamente questa serie di video che sto facendo e presentano Naples Jazz, sono nati così: nati e rilasciati. Una serie di reel rilasciati per dimostrare al pubblico come questo sound delle grandi melodie americane si sono adattate al napoletano. E’ un progetto sul quale non mi concentro, ma lascio qualcosa di molto “real“. Secondo la mia visione, non è detto che io debba fare tanti numeri sui social, dovrei più che altro cercare di coinvolgere il pubblico che mi segue da lontano ad arrivare a me forte con la musica, quelli live dove c’è molta più anima… tipo quello del 4 Luglio. Io sono convinto che mi verranno a trovare molte persone che non mi seguono sui social o che addirittura non ci sono proprio.

Un grande appuntamento quello che ti vede coinvolto in live all’ex Base Nato. Cosa può anticiparci Walter Ricci?
L’appuntamento vede me al pianoforte ed una band straordinaria di supporto come Antonio Napolitano al contrabbasso, Gino Del Prete alla batteria, Gianfranco Campagnoli alla tromba ed Andrea Santaniello al Sassofono. Quello che mi prefisso quando devo salire su un palco, è mettere a nudo ogni pensiero, che un errore non è mai un errore. In quel momento l’aspetto umano sul palcoscenico, ogni minimo pregio e difetto saranno parte di quel concerto che lo renderanno unico. Il mio invito è venire perché musica e testi me li sento molto, e spero quindi di esprimermi al meglio. Sarà uno show di atmosfera e di grande respiro musicale e tecnica. Tutto molto legato all’aspetto sentimento.

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