Silvia Mezzanotte
Silvia Mezzanotte

Silvia Mezzanotte: la stessa, quella di sempre!

Ancora un incontro con Silvia Mezzanotte, un’artista dalla voce bellissima, una donna caratterizzata da una passione così grande e forte per la musica da portarla ad essere impegnata su più fronti.

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Silvia Mezzanotte. Attualmente, tra i tanti progetti in atto, sei in tour con Carlo Marrale, due fra i più noti membri della band dei Matia Bazar, per ripercorrerne insieme i successi con lo spettacolo “Vacanze Romane Tour”. Cosa puoi dirci a riguardo e quanta emozione c’è nel poter ritrovare, di volta in volta, il tuo pubblico?
Il concerto con Carlo ha la bellezza di includere non solo i successi dei Matia Bazar e le canzoni che il pubblico ha da sempre nell’anima ma include, tra l’altro, un racconto vero e proprio perché Carlo è parte della memoria storica del gruppo. Racconta dei rapporti che vi erano tra i componenti della band, della visione vissuta all’estero e quindi gli incontri con Freddie Mercury e Julio Iglesias e tanto altro. Tutto ciò attraverso un’aggiunta ulteriore, la mia visione, e poi c’è tutto che ciò cantiamo e che la gente riconosce come verità.

Un pubblico a cui sei da sempre cara per un modo di essere genuino e per la bellissima voce che ti appartiene…
Ti ringrazio! Sono la stessa di sempre, sul palco e giù dal palco. Le canzoni sono un modo per raccontarmi, per mostrare chi sono, con alla base un grande desiderio di comunicare. Ed è proprio ciò che accade nel ‘mio’ tour, “La signora della Musica”, in cui canto anche Dionne Warwick, Mina, Mia Martini, Ornella Vanoni e non solo.

A vederti ancora una volta sul palco, in tour, “Vorrei che fosse amore”, un progetto che ti vede protagonista insieme a Gabriele Colferai e Beatrice Baldaccini. Cosa puoi dirci, a tal proposito, circa la possibilità di ridare voce alle canzoni dell’immensa Mina?
Un progetto molto bello e che mi prende molto dal punto di vista emotivo. L’ultimo figlio, se così vogliamo definirlo, che riguarda una grande icona come Mina. Una storia d’amore, quella che raccontiamo, in cui due ragazzi si conoscono e innamorano proprio ad un concerto della Tigre di Cremona. Un po’ come se si entrasse e uscisse da quell’ultimo concerto, in una storia che da quel 23 agosto del ’78 arriva ai giorni nostri, attraverso situazioni rocambolesche o meno. Un modo per calamitare il pubblico in un bellissimo viaggio che, purtroppo, finisce troppo presto. D’altronde, chi non si è innamorato con le musiche di Mina?

Come prosegue il tuo percorso da vocal coaching con la tua The Vocal Accademy?
In estate sono costretta a sospendere necessariamente questa attività ma ad ottobre riprenderemo ed aprirà anche un’ottava sede. Oltre ciò, a Pescara, c’è un nuovo progetto che mi porta a stimolare la voce, “Centro Palco”. Si tratta di un’accademia per attori, un modo per ricercare come sfruttare la mia capacità tecnica per comprendere un determinato suono. Cito, tra i tanti straordinari attori presenti Ettore Bassi. Un modo, questa ulteriore esperienza, per poter conoscere anche nuove e belle persone.

Quanto Silvia Mezzanotte è cambiata da quelli che sono stati i tuoi inizi e quali consapevolezze ti accompagnano oggi?
Sono diventata quasi integralmente imprenditrice di me stessa, fatta eccezione per una parte prettamente manageriale che condivido con Stefano Baldrini, mio socio, praticamente. Ciò che più mi preme è portare sul palco qualità effettuando delle scelte che spero possano essere comprese. Sono molto più attenta a ciò che mi circonda, anche alle persone che sono intorno a me, capaci di dirmi anche di no.

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