Phil Bianchi: la musica cura l’anima di alcune persone

Phil Bianchi: la musica cura l’anima di alcune persone

Intervista al giovane artista emergente Phil Bianchi, che ci racconta il suo nuovo singolo dal titolo Girandolemozioni.

Un giovane della musica Phil Bianchi pronto a parlarci del nuovo singolo, “Girandolemozioni”, e della musica che ama con tutta la sincerità possibile.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Phil Bianchi. “Girandolemozioni” funge da titolo al tuo ultimo singolo, un vero viaggio nelle emozioni, qualcosa da dover esplorare. Come ha preso forma e quanto c’è di te in questa canzone?
C’è tanto di me! La fotografia di un momento, un sentimento forte per un pezzo che ha avuto una gestazione molto lunga. Aspetto sempre di avere l’esigenza di pubblicare una parte della mia storia prima di esserne realmente convinto, anche dal punto di vista della promozione, per avere tutte le cartucce dalla mia.

La musica a tuo avviso tende a curare l’anima.
Si, cura l’anima di alcune persone ma forse non di tutte. Per alcune è di certo una medicina, una sorta di terapia. Personalmente, senza un certo tipo di musica vivrei un’esistenza terribile, non in linea con l’universo.

La possibilità di continuare a sognare in un mondo così strano…
Esattamente!

Cosa non è stato ancora raccontato a tuo avviso?
Tanto, troppo… anche se non mi interrogo molto su cosa dovrebbe essere raccontato. È un momento trascendentale, di illuminazione, in cui ti viene una melodia e la imprimi in qualche modo perché ti emoziona, ti fa stare meglio, riaccendendo alcuni circuiti.

Cosa sta regalando a Phil Bianchi questo viaggio in musica?
Da un lato vivo tutto con bellezza e grande tranquillità. Vivo queste tappe della mia vita come se affrontassi una nuova era e luce. Una specie di magia ma la domanda che mi fai è difficile perché fare musica racchiude un’esigenza e, allo stesso tempo, una sorta di ossessione perversa. Mentre le persone ‘normali’ si divertono, vivono le loro vite, tu sei a casa a cercare di scrivere canzoni e magari vivi anche un periodo difficile. Ecco, gioie e dolori, come per tutti, alla fine. Si scappa poco da tutto ciò.

Cosa rappresenta per te la parola musica?
La parola musica la collego a qualcosa di molto profondo. Qualcosa di sacro, di spirituale, una sorta di preghiera.

Cosa pensi sia cambiato nel modo di fare musica?
Tanto, specie se di mode si parla, benché non le segua. Mi ritengo uno spirito libero, contrario ad ogni tipo di omologazione.

Questo ultimo singolo funge da apripista per un nuovo progetto discografico?
Questo potrebbe anche essere l’ultimo in realtà… Ho chiuso un cerchio, ho di certo altri progetti ma ho bisogno di tempo per lavorarli tutti.

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