Fabrizio Eleuteri: sin da piccolo volevo lavorare con Verdone

Fabrizio Eleuteri. Foto Vanna G

Fabrizio Eleuteri: sin da piccolo volevo lavorare con Verdone

Intervista all’attore Fabrizio Eleuteri, che ci racconta l’importanza di essere nel luogo giusto al momento giusto.

Un uomo, Fabrizio Eleuteri, capace di dare valore alla famiglia e al contempo al suo mestiere, due cose che ama profondamente. L’occasione di questo incontro è dovuta alla sua partecipazione a “Vita da Carlo 3”, con Verdone al timone, senza dimenticare gli altri progetti, passati e futuri…

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Fabrizio Eleuteri. Come stai?
Procede alla grande, grazie! Spero lo stesso per te. Sono in attesa di conoscere il risultato di alcuni provini a cui ho preso parte recentemente. Sai bene come procede la nostra vita, è un continuo no per poi ricevere pochi si. Ma non si molla mai, la perseveranza non manca, abbattersi serve a poco.

Cosa ti regala questo viaggio nella recitazione?
Tantissime soddisfazioni! Credo di aver avuto una fortuna cieca nel ritrovarmi sul set con Kevin Spacey ed Eric Roberts, un duplice premio Oscar e un signore che ha totalizzato 545 partecipazioni nei film, ringrazio il produttore Caroletti per questa grande opportunità… Una soddisfazione enorme essere sul set con loro, condividere anche il red carpet al Festival del Cairo, una ulteriore ciliegina sulla torta. Forse i sogni non vanno abbandonati in un cassetto chiuso, vanno lasciati lì, in un cassetto socchiuso.

Lo stesso vale per l’esperienza vissuta sul set con Carlo Verdone…
Sin da piccolo sognavo di lavorare con Carlo ed ho avuto una grande occasione nella seconda stagione di “Vita da Carlo”, seppur fugace, per poi tornare nella terza, presente in tutto il settimo episodio, “Natale in casa Verdone”, al fianco della Guerritore. Recentemente ho affrontato un provino con Gabriele Muccino ed ho poi girato uno spot con lui e ringrazio la mia agenzia Black & White. Per me essere diretti da tali registi è un vero privilegio, specie per l’eccezione internazionale che hanno maturato negli anni. Forse essere al momento giusto, nel luogo giusto, premia. L’unico dispiacere è legato al fatto che mia madre non ci sia più, nel non poter condividere questa gioia con lei, insieme al fatto che non possa vedere crescere la mia piccola Beatrice, di un anno e mezzo.

Quale atmosfera si respirava sul set della terza stagione di “Vita da Carlo”?
Era un set a quattro mani, perché oltre alla presenza di Carlo siamo stati guidati anche da un abilissimo Valerio Vestoso, due professionisti non da poco. Un set gioviale, delicato, come la voce di Carlo, pronto a raccontarci, quando possibile, dei set vissuti come “Borotalco”, “Troppo forte” e tanti altri aneddoti.

È bello che vengano fuori questi lati caratteriali di un ‘mostro sacro’ dei nostri tempi…
Verissimo! Nessuna delusione a riguardo, anzi. Alcune volte capita di incontrare delle persone e di restare delusi da alcuni atteggiamenti, situazioni. Questo, per fortuna, non è accaduto e lo stesso vale per Dario Argento, altro grande regista, con cui ho avuto modo di girare anni fa.

Fabrizio Eleuteri. Foto Vanna G
Fabrizio Eleuteri. Foto Vanna G

Da pochissimo sei papà di una bellissima bambina, Beatrice, in un’epoca non proprio felice per il nostro/loro futuro. Quali forti emozioni e valori cercherai di trasmetterle?
Vorrei poterle donare almeno la metà, se non più, di tutto ciò che mia mamma ha donato a me e ai miei tre fratelli. Una donna dolcissima, capace di ‘dirigerci’ tutti, senza aggredirci mai, usando semplicemente il dialogo, l’arma più potente e vera che possa esistere. Farò di certo alla stessa maniera con mia figlia, dedicandole tutto il tempo possibile, nonostante la frenesia di questi ultimi anni, perché è fondamentale che tutto ciò ci sia.

Se di felicità si parla a cosa associ questa parola?
Gioco in casa! Ho una bimba piccola, come sai, una moglie che adoro e con cui prendo decisioni in accordo e poi c’è sempre la mia famiglia, i miei fratelli e i tanti nipoti che ho, compresi quelli in arrivo… La felicità per me rappresenta casa, la mia famiglia.

Chi è oggi Fabrizio e quanto sei cambiato da quelli che sono stati i tuoi inizi?
Cambiato no, ma ho affinato alcune cose. Ora so cosa voglia dire, con maggiore consapevolezza, recitare prendendo i giusti spazi, utilizzando i silenzi dove necessario. Oggi sono un attore che sa valutare con più attenzione le cose che gli arrivano e visto che il tempo è poco, rinuncio alle cose sperimentali che facevo negli anni addietro.

Cosa non sei ancora riuscito a realizzare?
Vorrei avere un ruolo da protagonista e non mi dispiacerebbe anche poter prendere parte ad un thriller o un horror, qualcosa di forte, bello.

Quanto pensi sia fondamentale, il tutto annesso alla bravura, avere una presenza che possa regalare una certa rilevanza nell’ambito dello spettacolo?
Credo sia quasi fondamentale! La presenza fa moltissimo: basti pensare se ci bussa qualcuno alla porta con abiti sdruciti addosso, di certo non ci viene voglia di farlo accomodare in casa. Diversamente se vediamo qualcuno in abiti eleganti o simili.

Come sarà il tuo Natale e quali doni riserverai alla tua bambina?
Il Natale sarà ovviamente con la mia famiglia e quella dei miei fratelli, tutti insieme come sempre. La serenità di casa al centro di tutto. Per quanto riguarda i doni per la bimba, ti confesso che prima che Bea venisse al mondo pensavamo di regalarle meno cose e giocattoli possibile per non viziarla troppo. Non è andata così (ride), abbiamo la casa piena di giocattoli. Per Natale certo le regaleremo qualche gioco montessoriano, qualcosa che possa ‘formarla’, per quanto piccola sia.

Ti ringrazio della disponibilità, Fabrizio Eleuteri…
Grazie a voi, è stato un vero piacere!

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