La nuova stagione del Teatro Oscar è dedicata alla speranza: è citata nel titolo della nuova produzione di Marco Martinelli in cartellone ma, soprattutto, “Il vizio della speranza” è la frase che ha guidato i direttori artistici Gabriele Allevi, Luca Doninelli, Giacomo Poretti per le scelte degli spettacoli che animeranno il palco del loro teatro milanese dal 1 ottobre 2024 al 25 maggio 2025.
“L’illuminismo invitò gli uomini a diffidare della speranza: paura e speranza sono sentimenti fallaci, perché fanno dipendere il nostro presente dall’attesa di qualcosa che, se c’è, si trova in un tempo (il futuro) non governabile dalla nostra razionalità. Eppure la speranza c’è. Apparentemente assurda, irragionevole, spesso così difficile da sembrare impossibile. Guerre, odio, follia: chi ci può dire che domani andrà meglio? Ciò nonostante ogni giorno ci alziamo dal letto, ogni giorno lavoriamo per dare qualcosa di buono a chi amiamo, ogni giorno artisti e scienziati si mettono al lavoro sperando di dare al mondo qualcosa di meglio di ieri: una conoscenza nuova, una bellezza nuova. Messa al bando dal razionalismo, la speranza risorge di continuo, come un’eresia, come un pensiero inconfessabile, un vizio ¬- come lo chiamò Giovanni Testori – della natura. Noi lo sappiamo bene, che sperare è difficile. Ma esiste qualcosa di veramente umano che non sia anche difficile?” queste le parole dei tre direttori artistici del Teatro Oscar che per questa nuova stagione hanno voluto continuare ed intensificare il percorso di ricerca iniziato in questi anni verso una proposta al pubblico sempre più varia e di qualità e che ha già ricevuto molti consensi in passato.
La stagione si apre martedì 1 ottobre come da tradizione con la nuova edizione degli spettacoli “Prendersi a cuore. Il triduo del giullare” dove i più famosi nomi della comicità italiana, come moderni “giullari”, attraverso immaginazione, allegria e gioco si cimenteranno nel raccontare i messaggi più profondi e di senso della nostra esistenza sempre più difficile da comprendere. Si alterneranno nuovi talenti emergenti della stand up comedy e grandi nomi della comicità (Enrico Bertolino, Turbopaolo, Giuseppe Scoditti, Margherita Antonelli, etc.). Il progetto è sempre in collaborazione con Centro Cardiologico Monzino.
L’11 e 12 ottobre andrà in scena “In nome della madre”, versione teatrale dell’omonimo romanzo di Erri De Luca che vedrà Galatea Ranzi protagonista di questa storia che racconta la gravidanza di Miriàm/Maria. Nello spettacolo il testo viene integrato da un frammento del libro “La faccia della nuvole”, una seconda parte della storia scritta da De Luca, che racconta gli ultimi momenti della vita di Gesù fino alla crocifissione sul Monte Golgota.
Dal 17 al 20 ottobre invece sarà Melania Giglio a portare un’altra iconica donna sulle scene con “AMY WINEHOUSE. L’amore è un gioco a perdere”, spettacolo che ripercorre le tappe umane e musicali più significative di Amy Winehouse, indimenticata voce e talento.
A fine ottobre si alterneranno invece due conosciutissimi artisti maschili: il 24 ottobre Paolo Cevoli porterà il suo “Paolo Cevoli Show”, un one man show che trae spunto dal repertorio del comico, dalle sue esperienze televisive, cinematografiche, teatrali e dai suoi libri. Mentre il 26 ottobre andrà in scena “Arturo racconta Brachetti”, un sorprendente talk-show sulla vita e le avventure dell’uomo dai mille volti, capace di trasformarsi in un battito di ciglia in mille personaggi. Due serate speciali fatte di confidenze, ricordi e viaggi fantastici.
Ritorna anche a gran richiesta lo spettacolo di Giacomo Poretti e Daniela Cristofori: “Condominio mon amour”, dal 14 al 17 novembre, prodotto da Teatro de Gli Incamminati.
Dal 20 al 24 novembre Tiziano Caputo e Agnese Fallongo con il loro “Fino alle stelle. Scalata in musica lungo lo stivale” trasporteranno il pubblico in una Sicilia degli anni ’50 dove i loro personaggi senza un soldo in tasca, inseguiranno il proprio sogno di gloria, attraversando le regioni del nostro Paese e venendo a contatto con i rispettivi patrimoni di storie, dialetti, usi e costumi. Ma sarà anche un viaggio di introspezione, di conoscenza e di apprezzamento reciproci, raccontato con tanta musica tradizionale, romanticismo, commozione e divertimento. Una commedia musicale romantica, esilarante e al contempo commovente dal sapore profondamente italiano.
Il 5 dicembre verrà presentato in anteprima la nuova opera teatrale di Giacomo Poretti “La fregatura di avere un’anima”, un viaggio-combattimento scomodo, urticante, persino doloroso, con la parola ‘anima’.
A dicembre spazio dal 13 al 15 dicembre a “Le volpi”, una produzione CapoTrave, un racconto radicato nella provincia italiana più vera, protagonista come microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere, che hanno sempre a che fare con i desideri e le ossessioni degli individui.
Il 19 dicembre verrà presentata una nuova produzione del Teatro degli Incamminati a firma di Luca Doninelli e con protagonista Massimo Popolizio: “Due uomini. Roncalli e Montini alla prova del tempo”, un racconto inedito su due papi solo apparentemente distanti tra loro.
Il 2025 si aprirà con un titolo tradizionale del teatro goldoniano rivisitato. Dal 9 al 12 gennaio “La locandiera. A long play”, ideato e diretto da Paolo Bignamini e Giulia Asselta, porta in scena una Mirandolina che racconta la sua storia prendendo in prestito le canzoni d’amore della tradizione cantautorale italiana, rivisitate in chiave contemporanea e innestate, senza soluzione di continuità, nella drammaturgia goldoniana. Protagonisti un trio musicale di eccellenza: la cantautrice Mille e il duo La Scapigliatura.
Torna al Teatro Oscar anche Maurizio Donadoni, autore il 28 gennaio del documentario teatrale “Canto della Rosa Bianca” che narra la nascita di Adolf Hitler fino alla sua ascesa a Fuhrer svelando curiosità e aneddoti della vita di uno dei personaggi più negativi della storia dell’umanità.
La compagnia teatrale Scena Verticale sceglie il palco dell’Oscar per portare in scena dal 30 gennaio al 2 febbraio lo spettacolo “Il Vangelo secondo Antonio” che tratta il delicato tema e ancora spesso tabù dell’Alzheimer e della demenza. Il racconto della malattia, condito dell’involontaria comicità che si porta dietro, sarà anche il pretesto per riflettere sulla fede e sul senso religioso che ognuno di noi ha dentro di se.
L’8 e 9 febbraio verrà presentata una nuova produzione realizzata sotto la direzione di Marco Martinelli dal titolo “Eresia della speranza. Dante, Dickinson, Majakovskij”, seguito ideale della sua celebre “Eresia della felicità”. Seguendo l’ottima risposta ricevuta la scorsa stagione dall’opera teatrale portata in scena da Silvio Castiglioni, anche stavolta con Martinelli, le scuole verranno coinvolte attivamente nella realizzazione dello spettacolo. Gli studenti, i soggetti ai quali è particolarmente dedicato questo progetto, saranno sia pubblico che parte attiva nella produzione dell’opera.
Uno sguardo ancora più internazionale verrà proposto dal 20 al 23 febbraio con “Virtual reality”, il secondo attesissimo spettacolo del quartetto di mimi ucraini Dekru, uno show di virtuosismo corporeo nel quale il concetto di “realtà virtuale” assume tre significati che si intersecano tra loro: virtuale è la realtà dei device tecnologici che usiamo quotidianamente (smartphone e computer in primis). Ma lo è anche quella creata dalla pantomima, che riesce a far vedere cose che non ci sono ed è quindi la forma espressiva più adatta a raccontare l’universo iperconnesso nel quale siamo immersi. La realtà virtuale è infine anche quella che ogni spettatore costruisce nella sua mente, interpretando a suo modo ciò che ha di fronte.
Si torna in Italia con un volto molto noto al pubblico nostrano come Giorgio Pasotti che il 7 e l’8 marzo inscenerà “Io, Shakespeare e Pirandello”. Lo spettacolo di Davide Cavuti è un percorso nel mondo della letteratura e del teatro attraverso le opere di due grandi scrittori, William Shakespeare e Luigi Pirandello, i cui testi sono interpretati dall’attore.
Nel 2025 Teatro Oscar proporrà anche un nuovo format di azioni teatrali dal nome “Turning Points – Punti di svolta”. “Si tratta di un progetto pensato per il nostro pubblico – e specialmente per le scuole – dedicato a quei momenti nel corso dei secoli in cui la conoscenza umana – filosofica, scientifica ma anche pratica – ha subito un improvviso e definitivo cambio di direzione. Da Socrate a Cartesio, da Galileo a Einstein, da Cristoforo Colombo ai primi astronauti, da Brunelleschi a Picasso, è tutta una costellazione che illumina il cielo della Storia. Ci domanderemo quali fattori – sempre complessi, eterogenei, mai riconducibili a un’unica formula – si sono verificati in un determinato luogo e periodo per determinare cambiamenti di tale portata – spiega Luca Doninelli – Cominceremo il 20 marzo con Galileo, padre – secondo la vulgata – della scienza moderna.”
Dal 28 al 30 marzo la compagnia teatrale Fort Apache (compagnia stabile formata da ex detenuti e detenuti in misura alternativa) porterà sul palco del Teatro Oscar lo spettacolo “Mercoledì delle Ceneri”, il risultato di un percorso di ricerca artistica sul tema della violenza di genere e del corpo ferito, segnato e abusato fino alla negazione dell’identità. Una storia di violenza popolare che ha come contesto contenitore il rito popolare carnevalesco celebrato nelle province laziali e campane nei giorni di martedì grasso e di mercoledì delle ceneri, momenti rituali e simbolici di morte e rinascita di corpi/fantoccio bruciati e inceneriti dal fuoco di un rogo purificatore.
Gli appuntamenti con il teatro d’autore proseguiranno dal 3 al 6 aprile con Elena Bucci (Le Belle Bandiere) e il suo “Nella lingua e nella spada”, melologo di più anime che si ispira alla storia del poeta e rivoluzionario greco Alekos Panagulis e della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci. Irriducibili, spesso isolati e solitari, mai vinti nella vitalità e nell’energia, trasformano il dolore in scrittura, memoria di tutti, un tesoro al quale attingere quando manca il coraggio.
L’11 aprile animerà il Teatro Oscar “Manzoni Pop Comedy”, una divertente riscoperta del testo più famoso del maestro della lingua italiana, per mettere in luce la sottile linea ironica che percorre tutto il romanzo, facendo emergere dal testo stesso sagaci critiche sociali ed esilaranti sfaccettature comiche della realtà.
Un evento speciale verrà organizzato in occasione del periodo pasquale e del ventennale dalla morte del poeta e drammaturgo Mario Luzi: il 15 aprile, il concerto “La Passione” vedrà un’orchestra accompagnare Sandro Lombardi nella lettura dell’opera “Passione. Via Crucis al Colosseo” scritta da Luzi e già recitata nel 1999 durante la liturgia pasquale celebrata da Giovanni Paolo II.
A chiudere il cartellone gli appuntamenti di maggio con “Il futuro è tra mezz’ora. Le ultime ore di Lucio Dalla” di e con Federico Buffa (in scena l’8 e 9 maggio) in cui si racconta, attraverso un viaggio narrativo e musicale, la vita e l’opera di Lucio Dalla, ripercorrendo – una per una – la storia di tutte le canzoni presenti nella scaletta del suo ultimo concerto a Montreux nel febbraio 2012, e della loro dimensione spontanea precedente al processo di produzione discografica, e “Questo mondo e quell’altro”, nuova produzione teatrale che vede come protagonisti sul palco Francesco Brandi (anche autore) e Ippolita Baldini dal 21 al 25 maggio.
Teatro Oscar anche in questa stagione conferma la sua attenzione ai più giovani con diverse proposte per le scuole e un cartellone di spettacoli per il Teatro ragazzi a cura di Teatro Oscar DanzaTeatro con le storie più classiche come Lo Schiaccianoci e altri spettacoli musicali, con l’obiettivo di riavvicinarli agli spazi del teatro da vivere e intendere come un luogo del vedere e del guardare.
“Nella nuova stagione abbiamo voluto dare ancora più spazio alle nuove produzioni, un impegno importante in cui crediamo molto e che speriamo venga apprezzato, come è già stato in passato, dal nostro pubblico più fedele e da quello nuovo che comincerà a conoscerci ora. Siamo felici che in questa sfida abbiamo deciso di accompagnarci anche nomi importanti del mondo del teatro, ci danno il giusto sprone per non smettere mai di sperimentare e provare qualcosa di nuovo” afferma Giacomo Poretti.