Valentina Corrao: altruismo e passione parte del mestiere

Valentina Corrao: altruismo e passione parte del mestiere

Già pronta ad affrontare il palcoscenico con forza, intervistiamo l ‘attrice Valentina Corrao sul suo prossimo progetto teatrale.

Giovanissima e già sicura dei personaggi che vorrebbe interpretare, l’attrice Valentina Corrao. Da questo 28 ottobre potremo applaudirla ne “Diana e la Tuda”, un bellissimo spettacolo di Pirandello, per poi ritrovarla in scena anche a novembre. Un percorso che ama la spinge a non mollare, grazie ad una forte passione per il teatro trasmessa dell’amata nonna…

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Valentina Corrao. Sei da sempre affine alla recitazione, motivo per cui ti chiedo come ha avuto inizio questo tuo percorso artistico?
Sono nata a Palermo, una città in cui esisteva davvero poca informazione legata al teatro, all’arte in genere. Devo a mia nonna la passione per questo mestiere, al suo modo di intendere la vita, al viaggiare che le permetteva di vivere gli spettacoli teatrali e al portarmi con sé vivendo così in due la magia del palcoscenico.

Quale ruolo, tra quelli vissuti, ti è rimasto maggiormente nel cuore?
“Fedra”, ad opera di Seneca, il saggio realizzato per il diploma. Il ruolo che più di tutti mi ha portata a ragionare sulla condizione della donna, spesso massacrata sotto tanti punti di vista. Qualcosa di particolare perchè Seneca disegna il personaggio e la dinamica della storia in maniera complessa. Pone da un lato la ragione e dall’altro la passione, che si manifesta come pazzia, il tutto utilizzando uno stile molto enfatico e crudo che risulta essere anche molto efficace e forte per lo spettatore. Non è stato semplice trovare spunti per approfondire ciò e restituire la giusta dignità al ruolo e non credo sinceramente di essermi nemmeno avvicinata. Ho posto maggiore attenzione e rispetto alla condizione della donna e alle possibili pressioni estreme che possono portarla ad una totale perdita di sé. Sarei felice di poter approfondire ancora questo ruolo, un domani.

Quale ruolo vorresti, invece, poter toccare, seppure tu sia ancora giovanissima?
Amo i personaggi ideati da Shakespeare e non nego che mi piacerebbe ‘affrontare’ qualche ruolo maschile come Iago (Otello) o Edmund (Re Lear), seppure siano, ovviamente, distanti da me. Sogno, inoltre, di affrontare personaggi come Medea oppure Erodiade da Giovanni Tesori o Salomè da Oscar Wilde. Cose leggere, insomma (ride)

Da quali registi vorresti poter essere diretta in futuro?
Banale dirlo, probabilmente, ma sogno Steven Spielberg, tutto ciò che fa mi intriga, mi piace, così come la cura, l’attenzione presente in ogni suo prodotto. Un sogno impossibile, molto probabilmente. Se di teatro si parla, penso che tutto tenda a formare, a creare quell’esperienza che serve a poter forgiare la propria persona. Sono aperta ad ogni minima esperienza.

Nel tuo percorso artistico c’è anche il doppiaggio. Cosa ti ha regalato quell’esperienza?
Era un mio sogno nel cassetto, qualcosa che pensavo fosse impossibile da raggiungere. Una disciplina completamente diversa dal teatro, dell’audiovisivo. Mi risulta strano non poter utilizzare il corpo, la mia sensibilità, nel dire una battuta e mi viene spontaneo pensare così alla parola ‘altruismo’, qualcosa che racchiude la bellezza di questo mestiere. Un dono, una forma di accoglienza… Presterò la voce ad un personaggio nella serie “Happy Face”, a breve.

Valentina Corrao

Quali passioni caratterizzano il tuo vissuto e chi è, fondamentalmente, Valentina Corrao?
Non saprei descrivermi in toto. Di certo posso dirti che amo cantare, isolarmi e stare con me stessa, seppure alcune volte tenda ad ‘odiarmi’, una continua lotta tra l’evadere e l’accogliersi. Una domanda che mi porta a mettermi un po’ in crisi.

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
Dal 28 di questo mese fino al 12 novembre sarò con la compagnia Lombardi Tiezzi, che produce lo spettacolo “Diana e la Tuda” ad opera di Pirandello, per l’alta formazione. Lo spettacolo, nel nostro caso, è curato da Roberto Latini con la direzione artistica di Federico Tiezzi. Il 17 e il 18 saremo in replica al Bolognini di Pistoia e a Firenze. Le altre date non sono ancora disponibili…

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