Signora Omicidi, in scena al Bracco
Signora Omicidi, la commedia ricca di humour e di divertenti intrighi con Paola Quattrini e Giuseppe Pambieri.
Al Teatro Bracco di Napoli, diretto da Caterina De Santis, è in scena: “Signora Omicidi”. Dal celebre racconto di William Rose ed ispirato all’omonimo film di Mackendrick, Mario Scaletta ha tratto l’adattamento teatrale della commedia ricca di humour e di divertenti intrighi. Situazioni ambigue ed equivoci esilaranti, ambientata in una Londra anni ‘50, ma che potrebbe essere anche la Napoli del dopoguerra con i palazzi diroccati, che fa da sfondo all’improbabile incontro tra Louise Wilberforce, arzilla e svampita affittacamere, e il misterioso Professor Marcus, presunto musicista. Nei panni della svampita e arzilla Signora Omicidi, la bravissima Paola Quattrini diretta da Guglielmo Ferro.
Nella storica sala della Pignasecca una storia tutta da ridere, una cavalcata di 80 minuti, senza intervallo, nel mondo dorato di Louise Wilberforce, pieno di buoni sentimenti visto con gli occhiali rosa, colore con il quale Louise avrebbe voluto dipinge la sua sgangherata casa, cosa che ci riuscirà nel finale. Educazione vittoriana con ideali di onestà e moralità, che impone una netta distinzione fra il bene e il male, dove tutti si possono redimere. In sala sembrava di avvertire un forte aroma di thè, bevanda offerta di continuo ai compagni musicisti del misterioso Professor Marcus, interpretato dal valente Giuseppe Pambieri, rivelatici poi compari. Marcus aveva messo insieme i quattro furfanti per fare un colpo al treno postale ed impadronirsi di sessantamila sterline, con la complicità di “zampa di gatto”, così nel gergo della mala l’anziana ignara signora.
In un appartamento con il soffitto pericolante e i gradini malfermi la protagonista racconta la sua vita. Da bambina, il padre – maestro di musica – le regolò un’arpa che avrebbe dovuto suonare, insieme all’adorato genitore, al concerto del suo debutto in società per i suoi 18 anni. Proprio quando stava per mettere le mani sulle corde colorate dello strumento, giunse la ferale notizia: l’anziana regina era deceduta; ma non poteva attendere un altro giorno per lasciare questo mondo? Questo il triste commento di Louise. Un’ingenuità disarmante caratterizza la signora che, avendo scoperto il piano della banda, voleva chiamare la polizia. Non restava ai banditi altra scelta che strangolarla.
Ma chi avrebbe potuto uccidere una bimba dal cuore d’oro così cortese e con slanci di altruismo? una pomata per i geloni data è poi ripresa da chi non si era comportato bene. Louise strappa anche la promessa di far assistere alle amiche, ormai superstiti, ad un concerto del gruppo musicale. In casa della Wilberforce il professore incontra infatti per le prove musicali i suoi quattro compari con cui compone un quintetto d’archi. Soltanto il suo candore impedisce alla signora di accorgersi che i cinque hanno scopi ben diversi. La protagonista rivanga in continuazione il suo passato: il fioraio che si era invaghito di lei, del resto come non poteva innamorarsi; il marito capitano di una nave da 800 tonnellate scomparso da tempo, affondato insieme alla sua nave con la bandiera. Dalla compagnia teatrale trapela la soddisfazione che la commedia sia piaciuta ad un pubblico esigente come quello di Napoli. Questo fa ben sperare per le prossime rappresentazioni della commedia nelle cittadine del nostro meridione dove la compagnia sarà in tournée. Il lavoro teatrale è intriso di british humour che utilizza un sarcasmo appena percettibile, ironia, giochi di parole, allusioni e sfumature, ben diverso dalla comicità più schietta della commedia napoletana a cui è abituato l’affezionato pubblico della storica sala della Pignasecca.
Bravissimi tutti gli attori: Mario Scaletta, Roberto D’Alessandro, Pietro Casella e Marco Todisco; scene di Fabiana Di Marco, musiche di Andrea Tosi, costumi di Graziella Pera per la regia di Giuliano Ferro. Ora bisogna attendere il 13 marzo per la prima al Teatro Bracco di Napoli di: “Meglio vedovi che cornuti” con la grande Caterina De Santis e Fabio Brescia.