Barbara Scoppa: nuovo show da portare in scena, gioia infinita!

Barbara Scoppa: nuovo show da portare in scena, gioia infinita!

Intervista all’attrice Barbara Scoppa, che ci racconta le sue emozioni per la messa in scena di “Il grande urlo, Elettra Vs Clitennestra”.

Incontriamo l’attrice Barbara Scoppa pronta a parlarci del prossimo spettacolo in scena, “Il grande urlo, Elettra vs Clitennestra”, di Elena Fanucci con la regia di Franco Gervasio, da fine marzo al Teatro di Documenti di Roma.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Barbara Scoppa. Dal 27 al 30 marzo sarai in scena con lo spettacolo “Il grande urlo, Elettra vs Clitennestra”, quali anticipazioni a riguardo e come stai preparandoti a questa esperienza? 
Sono rimasta subito affascinata dalla scrittura de “Il grande urlo, Elettra vs Clitennestra”, non appena mi fu proposto dalla sua autrice, Elena Fanucci. Un tentativo, a mio avviso, molto ben riuscito di attivazione del mito, per usare la stessa definizione dell’autrice. Ad affascinarmi, su tutto, proprio la scrittura, dal linguaggio potente e penetrante dei personaggi, al valore simbolico, di straordinaria efficacia e di aderenza al momento storico. Un’indagine profonda sui moti che muovono le vicende umane, senza alcuna possibilità di trovare giustificazioni alle azioni, anche terribili che siano, nella ricerca dolorosa e necessaria di toccare una verità che non concede scampo. Ma Clitennestra è anche molto altro, nelle sue contraddizioni legate al suo essere donna e regina…

Un sentimento forte e puro per le tavole del palcoscenico ma come ebbe inizio tutto ciò e cosa ti regala ancora oggi il teatro?
Un sentimento forte e puro unito alla necessità di non abbandonare nel mio percorso artistico la straordinaria opportunità che quest’arte offre dal momento in cui ci disponiamo alla rappresentazione, nell’esplorare il sentimento umano sulla propria pelle, empatizzando con il personaggio e con il pubblico che partecipa all’ascolto, vivendo letteralmente in quel lasso di tempo un’avventura erotica con la vita. Scoprendo e scoprendoci ogni volta. Più che una terapia! Tutto ebbe inizio nel 1981, dopo essermi trasferita da Roma a Firenze per l’ammissione alla Bottega Teatrale diretta da Vittorio Gassman, dove mi diplomai nel 1984. Per gli idonei ai provini era prevista una borsa di studio, nel mio caso fondamentale per non dipendere da nessuno economicamente, in particolare dalla mia famiglia d’origine contraria alla mia scelta artistica perché a loro avviso non ‘sicura’.  

Quali consapevolezze hai raggiunto con il passare degli anni e cosa manca a questo tuo percorso?

Con il passare degli anni, e particolarmente in questo periodo storico, mi sono convinta della necessità di non abbandonare questa strada, perché mi corrisponde, in qualche modo mi pare di assolvere ad una ‘missione’. Così, anche nei momenti di difficoltà e di stanchezza che non mancano mai, mi predispongo a ricominciare sempre, finché la vita me lo consentirà.

Anticipazioni sui prossimi progetti di Barbara Scoppa?
Anticipazioni sui prossimi progetti, a parte la tournée legata a questo spettacolo, c’è la ripresa di “Donna Mimma” una novella di Pirandello adattata al teatro per la regia di Mauro Conciatori. Per il cinema ci sono progetti di cui ancora non posso parlare. 

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