Simone Cristicchi in una sala vuota
Simone Cristicchi in una sala vuota

Simone Cristicchi sulla chiusura dei teatri

Sulla scia del nuovo decreto che ha portato insoddisfazioni e tanto sconforto in molte categorie dei lavoratori, vogliamo essere solidali con gli operatori e gli artisti appartenenti al mondo dello spettacolo, (ma non solo a loro) condividendo le parole del bravissimo cantautore Simone Cristicchi che sulle pagine social ha reso noto il suo pensiero in forma poetica come solo lui sa fare:

“Ciao Teatro.
E così si torna a casa.
Per l’ennesima volta.
Repliche annullate, alcune rimandate, quelle programmate ma chissà se confermate.
Tanti dubbi, quanta approssimazione, senso di offesa, amarezza.
Giudicati alla stregua di fast food.
I teatri, luoghi sacri, uniche isole rimaste dove bere acqua di sorgente.
Siamo maghi, saltimbanchi, donne scimmia, forzuti e fragili, spesso invisibili: siamo uomini e donne del fantastico mondo dello spettacolo. Quelli che vi fanno ridere, piangere, sopravvivere al Nulla che avanza.
Non siamo indispensabili? Semplicemente SIAMO, e per questo, anche NOI, sacri.

Noi de La Gazzetta dello Spettacolo e la proprietà FREVARCOM nella persona di Francesco Russo, sposiamo la riflessione di Simone Cristicchi e siamo vicini al mondo dello Spettacolo, con la speranza che il tutto torni presto a brillare.

Simone Cristicchi è un cantautore, attore teatrale e scrittore italiano. È stato il vincitore del Festival di Sanremo 2007 con il brano Ti regalerò una rosa. Dal 2017 al marzo 2020 è stato direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo.

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