Miriam Candurro. Foto di Giuseppe D'Anna
Miriam Candurro. Foto di Giuseppe D'Anna

Miriam Candurro: la mia Napoli, il set e la famiglia

“Un Posto al Sole” ha raggiunto il traguardo delle 6500 puntate e torniamo ad incontrare Miriam Candurro, che ormai è parte del cast da anni nei panni di Serena Cirillo, ci racconta la sua esperienza, il grande amore che nutre per questa famiglia televisiva…

Bentornata sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo” a Miriam Candurro. Partiamo subito con il parlare di “Capri”, una fiction che ti ha regalato tanto, un successo inaspettato. Che ricordo porti con te di quella esperienza?
Ho un ricordo meraviglioso di “Capri”, una fiction che mi ha davvero regalato tanto e che porterò sempre nel cuore. Ho acquisito, attraverso quell’esperienza, una maggiore consapevolezza ed una tranquillità legata al fatto che ho affrontato un ruolo che era realmente nelle mie corde. È ancora nei cuori di molti, nonostante siano passati alcuni anni, ed è l’affetto del pubblico a dimostrarmelo. I colleghi, all’epoca, erano alla loro seconda stagione, per me la prima, e mi accolsero benissimo. La terza stagione, poi, era praticamente costituita da ‘sole donne’ ed il gruppo era ancora più coeso, l’atmosfera come sempre divertente.

Miriam Candurro in copertina su La Gazzetta dello Spettacolo Magazine
Miriam Candurro in copertina per una intervista esclusiva su La Gazzetta dello Spettacolo Magazine (Anno 2019)

Cosa sta regalandoti, invece, “Un Posto al Sole”?
Sono in questa splendida famiglia da ben dodici anni, ormai. Il provino per Serena mi ha regalato questa possibilità e non posso che esserne felice. Una palestra continua, un modo per affrontare il proprio mestiere tutti i giorni, con tanto ancora da imparare, sempre, di continuo. Una palestra, come dicevo, che mi porta ad affrontare altri set, quando possibile, con una maggiore serenità. Cosa non meno importante, il fatto di lavorare a Napoli mi consente di vedere crescere i miei figli, di poterli seguire in ogni minima situazione.

Un marito, quello televisivo, con cui si è creato un ottimo rapporto sin da subito…
Ti dico soltanto che quando è squillato il cellulare ho pensato fosse lui! (Ride) Sì, con Michelangelo Tommaso il rapporto è splendido, così come con le rispettive famiglie. Condividiamo il set, è vero, ma anche consigli sui figli, su come gestirli.

A dimostrazione di ciò il famoso ‘vascio‘, i camerini da cui spesso tramite i vostri social regalate al pubblico del real drama simpatici sketch
Si! I camerini sembrano davvero tanti appartamentini vicini, un modo divertente per far venire fuori un po’ di napoletaneità da parte di Michelangelo che è romano, è vero, ma soltanto sulla carta (ride)

Tempo fa abbiamo ‘conosciuto’ Serena alle prese con le sorelle da gestire, le tremende gemelle Micaela e Manuela. Cosa non è ancora stato raccontato del tuo personaggio, a tuo avviso?
Io e Serena stiamo crescendo insieme e, ti dirò, mi piacerebbe continuare a mostrare il rapporto che già vive con le due figlie, in particolar modo con Irene. Mi piace l’idea di parlare di uno spaccato di vita reale senza dimenticare il ruolo che svolge da imprenditrice, al B&B.

Posso chiederti, a tal proposito, che mamma è Miriam Candurro?
Sono una mamma molto comprensiva e attenta a fare in modo che abbiano dei giusti paletti. Mi ritengo fortunata perché mi ascoltano, sono bravissimi, facilitano di tanto il mio ruolo.

Hai toccato tantissimi ruoli da “Non dirlo al mio capo” a “I bastardi di Pizzofalcone” e molto altro. Cosa manca ancora a questo tuo splendido percorso?
Manca il ruolo di una cattiva, di una donna che ha un grande desiderio di arrivare e sarebbe capace di calpestare tutto e tutti. Mi affascinano da sempre questi ruoli! Mi porterebbe a scavare dentro me, a trovare delle motivazioni…

“Vorrei che fosse già domani” e “La settima stanza”… Cosa ti ricordano?
Mi fanno pensare a due momenti di grande pausa in cui ho messo uno stop al lavoro quotidiano, non per mia volontà, ma per necessità. Mi sono lasciata andare alla scrittura ed è stato bellissimo.

Possiamo aspettarci un nuovo libro a breve?
A breve no ma da un anno collaboro con una rivista e ciò mi rende serena, mi porta ancora a scrivere. Ho una storia nella testa ma fin quando non sarà pura ossessione non la scriverò (ride).

Che periodo stai vivendo?
Un periodo di grande maturità nei confronti di ciò che mi accade nel privato e nel lavoro. Sento di aver compreso soltanto adesso cosa vivo e sono, con maggiore chiarezza, consapevole di ciò che voglio e ciò che non voglio. Ho provato una bellissima esperienza teatrale, con quattro colleghe di Un Posto al Sole, ed il prossimo anno saremo di nuovo in scena. Non vedo l’ora!

Puoi anticiparci qualcosa sul tuo futuro artistico di Miriam Candurro?
Ho appena finito di registrare un corto sulla strage di Ponticelli. Una storia toccante, di cui avrete sentito parlare. Un terzo progetto con questo regista, Lorenzo Cammisa, con cui realizzerò altro in futuro.

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